Anton Giulio Bragaglia per la prima volta li espose nella sua galleria d’arte di Roma nel 1929; l’anno successivo furono presentati a Parigi da Giorgio de Chirico per poi arrivare perfino a Berlino.
Si tratta di piccole sculture che invitano al tatto, al giuoco, alla suggestione di una immediata creazione, nascente da un qualsiasi spunto o letterario o di vita. ...